DOMANDE FRQUENTI

Quello che mi chiedono più spesso sui tatuaggi

Frequently Asked Questions

1Il tatuaggio fa male?
Il dolore nel tatuaggio è molto soggettivo. Se proprio si dovesse paragonare il dolore del tatuaggio a qualcosa, si può rapportare a una via di mezzo tra una sensazione di bruciore e quella di avvertire delle piccole scosse (molte clienti mi dicono che è più doloroso e fastidioso l’epilatore elettrico).

Dal punto di vista anatomico, la sensazione di dolore dipende:
  • dalla scelta della parte del corpo da tatuare: ci sono delle parti del corpo più sensibili come il costato, il ginocchio o il dorso del piede;
  • dallo spessore del muscolo sottostante che attutisce l’entrata dell’ago;
  • dalla presenza più o meno fitta di terminazioni nervose.
Dal punto di vista di chi tatua, il dolore dipende:
  • dalla mano;
  • da quanto si comprenda il tipo di pelle sulla quale si sta tatuando (parte anatomica, spessore e consistenza);
  • dalla conoscenza dello strumento che si usa e dalla regolazione (voltaggio adeguato e giusta fuoriuscita dell’ago);
  • da quanto si affonda l’ago che deve essere accuratamente controllato affinché sia perfettamente affilato e senza difetti.
Trovando il giusto equilibrio tra queste accortezze l’eventuale dolore sarà molto ridotto se non pari a zero; la pelle non viene stressata, la fuoriuscita di sangue sarà pressoché inesistente e la rimarginazione molto veloce.
Personalmente tatuo in maniera molto leggera e delicata. Raramente i clienti avvertono dolore.

Una curiosità tecnica
L’ago affonda la pelle per circa 1 millimetro/1 millimetro e mezzo (a seconda della parte anatomica) superando lo strato superficiale dell’epidermide e depositando i pigmenti di inchiostro dove inizia la parte più viva ma non arriva nel derma. Quando si raggiunge questo punto preciso e non si va oltre si evita il dolore e si tatua in maniera pulita e corretta.
  • 1 -- Leggero solletico.
  • 2 -- Brivido che ti elettrizza.
  • 3 -- Temporale estivo, neanche troppo intenso e di breve durata.
  • 4 -- Piccolo dolore, molto sopportabile.
  • 5 -- Abbraccio un po’ stretto ma leggero.
  • 6 -- Zona a dolore ancora sopportabile.
  • 7 -- Inizio turbolento, poi una vittoria schiacciante.
  • 8 -- Battito accelerato, emozione intensa.
  • 9 -- Esperienza vigorosa.
  • 10 -- Zona più calda, da sopportare.
1Posso usare una crema anestetica?
Personalmente sconsiglio le creme anestetiche e, in tanti anni di attività, non sono mai state necessarie.
È vero che nei primi minuti del tatuaggio si può avvertire un po’ di fastidio ma la parte piano piano si abitua, come se si anestetizzasse naturalmente e gradualmente: questo fa sì che si possa resistere più a lungo all’eventuale dolore.
In più, l’effetto di una crema anestetizzante non è molto duraturo: usandola, il fastidio arriverebbe improvvisamente rendendo più difficile la sopportazione durante la seduta.
Queste creme sono inoltre abbastanza costose e possono provocare irritazioni o allergie; vanno applicate diverso tempo prima e spesso creano una patina che deve essere necessariamente rimossa prima di effettuare il tatuaggio.
Le sconsiglio anche perché l’utilizzo sarebbe eticamente contrario alla tradizione dell’arte del tatuaggio ma, se proprio vuoi applicarle, le suggerisco per piccoli tatuaggi che prevedono una seduta di breve durata.

Nota di sicurezza
Consiglio di acquistare la crema anestetizzante in farmacia. Ormai possono essere ordinate anche online ma sono pochissime quelle legali e ritenute a norma in Italia acquistabili sul web.
2Puoi tatuarmi un puntino per vedere se sono allergico all’inchiostro?
La risposta è no, non posso tatuare un puntino per valutare se una persona è allergica o meno all’inchiostro dei tatuaggi. È una delle domande più comuni che mi rivolgono.

Non si può perché:
  • dovrei effettuare tutta la procedura come se dovessi iniziare un tatuaggio nuovo: allestire tutto il necessario, depilare e disinfettare la parte, aprire l’inchiostro e metterlo nell’apposito tappino, aprire l’ago sterile e monouso. Ciò comporta un grande dispendio di energia, materiali e costi solo per eseguire un puntino di prova;
  • se decidessi di tatuare un puntino, inietterei delle sostanze sotto pelle; se quella persona fosse effettivamente allergica avrebbe comunque una reazione e rimarrebbe con la pelle tatuata con quel puntino.
Se poi mi chiedi di tatuarti un puntino quando accompagni una persona che deve fare un tatuaggio nel mio studio, non posso dirti di sì: non è legale né eticamente corretto tatuare un puntino a un accompagnatore con lo stesso ago e con lo stesso inchiostro usato per tatuare chi è prenotato per la seduta per evitare contagi o infezioni incrociate: per ogni singola persona va usato materiale nuovo, sterile e monouso (soprattutto aghi e inchiostri).
3Come faccio a sapere se ho allergie all’inchiostro dei tatuaggi?
Per capire se hai delle allergie devi effettuare un Patch Test in una struttura adeguata.
La procedura è semplice: alcuni tamponi imbevuti della sostanza vengono messi a contatto con la pelle per circa 48 ore per valutare eventuali reazioni allergiche.
Questa procedura è sicura, pulita, indolore e non restano tatuaggi di inutili puntini sulla pelle!

Una nota in più
Il nero non provoca generalmente reazioni allergiche. Alcuni colori, come il rosso, possono causare allergie perché contengono minime quantità di nichel o altri metalli.
Ci tengo a ricordare che le normative Europee (e italiane in particolare) sugli inchiostri e sugli inchiostri colorati dal punto di vista di controllo e qualità per la sicurezza sono molto restrittive e accurate.
4Come curare un tatuaggio appena fatto?
È importante prendersi cura di un tatuaggio appena fatto. Ecco le mie indicazioni post-tatuaggio e i consigli utili per la cura.

Come curare un tatuaggio
5Quanto tempo devo curare un tatuaggio appena fatto?
Un tatuaggio va curato per circa 10 giorni/2 settimane.

I tempi di rimarginazione possono cambiare in base:
  • alla singola persona;
  • alla parte anatomica tatuata;
  • alla tipologia di tatuaggio.
Generalmente, un tatuaggio piccolo e composto da linee molto sottili (una scritta o un tatuaggio in stile fine line per esempio) rimargina più velocemente rispetto a un tatuaggio grosso e formato da parti piene (per esempio uno in stile geometrico tribale).
6Quando fare sport dopo un tatuaggio?
Il tatuaggio appena realizzato è da considerare per qualche giorno come una piccola ferita aperta che potrebbe essere soggetta a infezioni: ecco perché il mio consiglio è proteggerlo e aspettare almeno il giorno seguente per fare sport. Questo evita che il sudore possa irritare la parte della pelle che resta leggermente arrossata appena eseguito il tatuaggio.
Durante gli allenamenti consiglio di coprire il tatuaggio con una garza di cotone per proteggere la parte dal contatto con attrezzature o altre persone.

Importante
L’unico sport da interrompere per almeno 10 giorni/2 settimane è il nuoto per evitare il contatto con l’acqua e con il cloro.
7Quando posso andare al mare dopo un tatuaggio?
Dopo 10 giorni/2 settimane è possibile andare al mare.
Consiglio di aspettare questo piccolo arco di tempo durante il quale avviene la rimarginazione: il tatuaggio appena fatto è da considerare infatti come una piccola ferita aperta (anche se molto superficiale): per evitare irritazioni o infezioni che potrebbero compromettere la guarigione e il risultato ottimale del tatuaggio sono da evitare quindi il contatto con la sabbia o l’acqua salata e l’esposizione al sole.
Questa vecchia credenza che tatuarsi in estate comprometta l’intera stagione estiva è quindi da sfatare.
8È vero che è meglio evitare di fare un tatuaggio in estate?
No, è possibile fare un tatuaggio in qualsiasi stagione dell’anno, estate compresa.

Anzi, tatuarsi in estate ha alcuni vantaggi:
  • indossando t-shirt e pantaloncini o vestiti più leggeri è possibile evitare di fare bendaggi in cotone per isolare il tatuaggio dai vestiti (si evita così di sporcare i tessuti di inchiostro);
  • il tatuaggio è più esposto all’aria e questo favorisce i tempi di rimarginazione.
Occorre solo aspettare 10 giorni/2 settimane dall’esecuzione del tatuaggio per andare al mare in tutta tranquillità.
9Ogni quanto tempo devo ribattere un tatuaggio?
La leggenda di dover ribattere un tatuaggio dopo qualche anno è una credenza da sfatare: è vero che un tatuaggio appena realizzato appare particolarmente scuro e acceso: questo dipende dal fatto che, essendo il tatuaggio una piccola ferita aperta, è come se si vedesse direttamente l’inchiostro. A rimarginazione avvenuta, si formerà di nuovo un piccolo strato di pelle sul tatuaggio ed è normale che appaia leggermente più opaco.
In realtà, dopo un mese e mezzo, un tatuaggio ben fatto e ben curato è definitivo e, generalmente, non è necessario ribatterlo.

È necessario soltanto seguire questa procedura al meglio:
  • occorre curare al meglio il tatuaggio appena fatto e lasciare che si rimargini per il tempo necessario (circa 2 settimane);
  • dopo un mese e mezzo si effettua un controllo: in base alla mia esperienza questo lasso di tempo è necessario perché la pelle appena rimarginata può presentarsi ancora secca e leggermente squamata, non lasciando intravedere in maniera chiara il lavoro sottostante. Trascorso un mese e mezzo la pelle si è invece riformata e reidratata e l’inchiostro sotto lo strato dell’epidermide si è assestato. È possibile quindi capire se il tatuaggio ha preso bene o se ci sono dei punti da rifinire;
  • se occorre, il tatuaggio viene ritoccato nei punti dove l’inchiostro non ha aderito perfettamente;
  • il tatuaggio va quindi curato di nuovo per 2 settimane;
  • il tatuaggio è definitivo e, generalmente, non c’è bisogno di ribatterlo ulteriormente nel tempo.
10Perché è inutile ribattere un tatuaggio senza motivo?
Un tatuaggio ben fatto e curato non necessita di essere ribattuto. Due i motivi:
  • ribattere senza motivo un tatuaggio equivale a riaprire la ferita: questo significa che sembrerà momentaneamente più acceso ma poi tornerà al risultato iniziale una volta che si sarà riformato lo strato di pelle;
  • ribattere un tatuaggio può comprometterne l’estetica: l’aggiunta di altro inchiostro che si somma a quello già usato nella prima realizzazione del tatuaggio, provoca una dilatazione delle linee e delle forme e ciò rende sempre meno preciso il lavoro e la resa più pesante.
1Come mantengo un tatuaggio nel tempo?
Per mantenere un tatuaggio nel tempo serve:
  • mantenere la pelle idratata: se la pelle è secca il tatuaggio è più spento; se idratata e lucida, il tatuaggio risulta più acceso e nitido;
  • proteggerlo dall’esposizione solare: una volta rimarginato e controllato, più il tatuaggio viene riparato con creme solari ad alta protezione più resterà scuro e definito nel tempo. I raggi ultravioletti tendono infatti a mangiare le tinte (come succede con le maglie nere stese al sole che ingrigiscono anno dopo anno).
2Si tatua sui nei? E su macchie solari o lentiggini?
Assolutamente no, né sui nei grossi, scuri o in rilievo né su quelli più piccoli.
Bisogna inoltre tatuare ad almeno un millimetro da un neo; i nei hanno infatti delle radici che possono svilupparsi orizzontalmente e che non devono essere toccate.
È possibile tatuare invece sulle macchie solari o sulle lentiggini che, essendo accumuli di melanina, non creano alcun problema nella procedura.
3È vero che i tatuaggi devono essere per forza dispari?
L’usanza di avere tatuaggi dispari risale a un’antica tradizione marinaresca del XVIII secolo. All’epoca i marinai conobbero l’arte del tatuaggio nelle lontane isole del Pacifico. Iniziarono così a tatuarsi simboli come buon auspicio: un tatuaggio veniva fatto prima del viaggio, un altro appena giunti a destinazione e un terzo una volta tornati a casa. Avere un numero pari di tatuaggi significava quindi essere lontani da casa; averne in numero dispari voleva dire invece essere a casa, sani e salvi.
In realtà, è possibile avere un numero di tatuaggi pari senza problemi.
Personalmente, ma si tratta solo di gusto personale, preferisco il numero dispari perché credo sia più equilibrato nella distribuzione.
4Si può coprire un tatuaggio?
Certo, anche se è molto più complesso rispetto a creare un tatuaggio ex novo: una cover up è una vera e propria sfida artistica che richiede competenza e fantasia per realizzare un nuovo tatuaggio che copra al meglio il preesistente.
Ci sono delle regole generali alle quali non si può sfuggire: un tatuaggio colorato può essere coperto solo da un tatuaggio con un colore più scuro (il blu, per esempio, può essere coperto dal nero ma non dal giallo); il nuovo tatuaggio dovrà essere necessariamente più grande di quello già esistente (dovendolo inglobare, è necessario avere spazio di manovra); un tatuaggio piccolo e un po’ sbiadito è più facile da coprire rispetto a uno più grande, molto scuro e marcato.
5Posso fare un tatuaggio con le linee bianche?
Non eseguo tatuaggi con linee bianche (per esempio un Mandala in bianco) perché la loro durata è minima (questione di giorni). Prediligo le linee nere e uso il bianco per i punti luce che contrastano con parti scure o sfumate (come succede spesso nei tatuaggi realistici).
Sconsiglio il bianco anche per grosse campiture.
6Tatui anche le sopracciglia?
No, non tatuo le sopracciglia e non mi occupo di trucco semipermanente (labbra, occhi e sopracciglia) perché il mio campo è esclusivamente quello del tatuaggio artistico.
Il trucco semipermanente richiede altre tecniche, altri macchinari (seppur ormai molto simili) e altre tipologie di inchiostri; in più credo che chi si occupa di trucco semipermanente debba anche avere competenze nel settore del make-up che io non ho (a me interessa il trucco per effetti speciali cinematografici).
7Fai anche piercing?
No, in studio non effettuo e non ho mai effettuato piercing.
Sono un disegnatore e mi sono da subito occupato dell’ideazione dell’immagine richiesta e nel riportarla su pelle tramite la tecnica del tatuaggio.
Icona in nero di un libro aperto con lente di ingrandimento a destra

Conosciamoci meglio

Da dove sono partito, quali sono i miei riferimenti, quali sono gli stili di tatuaggio che amo.