TATUAGGI CHE RACCONTANO STORIE

La mia filosofia

La sensazione di avere un disegno sulla pelle che ti rappresenta davvero; un tatuaggio che non è solo un’immagine, ma una storia da raccontare: è questo il mio obiettivo ogni volta che tatuo.

È dall’amore per il disegno e per l’immaginazione che sono entrato nel mondo del tatuaggio.

Lavoro per far affiorare sulla pelle il tuo pensiero e lo faccio ogni volta con tutta la professionalità che ho acquisito negli anni. Perché mi piace quello che faccio, perché è giusto ripagare la fiducia che mi viene data; perché ogni singolo tatuaggio, anche il più piccolo, racchiude bellezza, difficoltà e tempi diversi.

Ho acquisito competenze, ho lavorato sugli stili e sulle tecniche, mi sono aggiornato e, intanto, ho continuato a disegnare e ridisegnare perché un tattoo non è solo un disegno ma il coesistere di:

  • soggetto da disegnare;
  • posizionamento: la parte anatomica dove realizzarlo;
  • dimensione del tatuaggio.

Un tatuaggio, in fondo, è un’opera d’arte che vive sulla tua pelle: per questo lo progetto ogni volta con cura, tenendo conto della forma del tuo corpo, delle tue proporzioni e di quello che vuoi comunicare.

Cosa faccio e cosa non faccio

Preferisco tatuaggi poco invasivi, di dimensioni medio piccole (così posso concentrarmi sulla definizione dei dettagli) ma mi piacciono anche geometrici e tribali che richiedono spazi più ampi che vestono la parte anatomica.

Amo ideare, creare, stravolgere, rielaborare e personalizzare ogni soggetto a prescindere dalla grandezza. Preferisco non riprodurre immagini fotografiche né eseguire tatuaggi iperrealisti o ritratti, lontani dal mio stile basato sulle linee. Ammiro molto queste opere e stimo tanti colleghi esperti in questo settore ma ho deciso di concentrarmi su stili che sento più miei (non ho mai amato riprodurre fedelmente un’immagine, neanche nel disegno e nella pittura).

Preferisco non tatuare su alcune parti delle dita e delle mani né su alcune zone del piede perché non posso garantire la buona riuscita del lavoro.
Per scelta, non tatuo su testa, collo, faccia e mani: ho molto rispetto per il corpo e preferisco che ogni persona possa sentirsi libera di coprire o scoprire il suo tatuaggio quando vuole e per le ragioni che ritiene opportune.

SE HAI QUALCHE DOMANDA CHIEDI PURE

Gli stili di tatuaggi: amo il fine line e il blackwork

Quando ho iniziato a tatuare ho realizzato opere in diversi stili.
Nel settore del tattoo ci sono stati progressi a livello tecnico, i prodotti e i macchinari si sono evoluti e perfezionati sempre di più permettendo a ogni tatuatore di disegnare in modo sempre più accurato qualsiasi soggetto di qualunque dimensione.

In questa evoluzione, ho trovato il mio terreno artistico ideale nella fine line, una linea sottile e pulita, e nel blackwork, utilizzando il colore solo in alcune occasioni. Amo la linea e tutto ciò che permette di realizzare perché consente di plasmare forme definite spaziando tra diversi stili, dal Geometrico al Tribale, dal Minimal a Lettering fino al Figurativo e all’Old School. Mi piace infatti la contaminazione, senza classificazione, il mix tra diversi stili che risponda al meglio a quello che ogni persona vuole esprimere.

Ho sempre usato la linea anche nel disegno su carta perché mi rimanda un senso di definito, limitando contorni con precisione e creando disegni eleganti e puliti; soprattutto mi permette di spaziare tra più stili diversi che hanno come comun denominatore, come linea guida, la linea stessa.  

Il nero, poi, è un colore intramontabile che dona profondità e carattere a ogni tatuaggio. Certo, uso anche il colore, ma con parsimonia e sempre al servizio del disegno.

Un paio di cose che mi chiedono spesso

Un tatuaggio deve avere per forza un significato?

Non è un aspetto secondario ma no, un tatuaggio non credo debba avere necessariamente un significato: se ne può apprezzare anche solo la bellezza e l’aspetto artistico

In base alla mia personalissima esperienza posso dire che, se a un bel disegno ben adattato anatomicamente si affianca anche un significato personale, è più difficile che ci si penta di portare quell’opera sulla pelle. Forse posso darti solo un consiglio: ascoltati e il tuo tatuaggio sarà la scelta giusta.

Qual è l'età giusta per fare un tatuaggio?

Non eseguo tatuaggi ai minori di 18 anni senza il consenso informato di genitori o tutori (la legge: Istituto Superiore di Sanità).

Personalmente credo che, se stai scegliendo di riportare in maniera indelebile qualcosa sulla tua pelle, la faccenda meriti un giusto tempo di riflessione.